Resistenza al nuovo equilibrio

Generalmente gli anziani ci tengono molto, giustamente, alla propria autonomia e indipendenza e sono portati a sopravvalutare le proprie capacità e a sottostimare i rischi dello stare da soli. Spesso non sono abituati ad avere personale domestico e possono percepire come un’intrusione nella propria intimità l’avere un’estranea per casa. Perché la propria casa rappresenta il luogo degli affetti e dei ricordi, è un prolungamento della propria personalità. E’ dunque necessario che la decisione di rivolgersi ad una badante sia presa in condivisione con gli altri famigliari e soprattutto con l’interessato, che all’inizio può opporre forti resistenze.

E’ indispensabile, quindi, che questo cambiamento (o forse è meglio dire sconvolgimento) della vita dell’anziano sia preparato con gradualità. Che se ne inizi a parlare per tempo e che tutte le persone significative per l’anziano siano unanimi nel sostenere questa decisione. Può essere utile, ad esempio, portare qualche caso di persone conosciute che hanno fatto questa scelta e si sono trovate bene o di persone che stanno anche loro cercando una badante. Nella fase iniziale della costruzione del rapporto l’anziano può veicolare sulla badante tutto il rancore e la delusione che nutre per i figli, in quanto assenti ed incapaci di rispondere ai suoi bisogni, mettendo in atto comportamenti di rifiuto, di opposizione, di contrasto, reazioni molto difficili da gestire e che richiedono molte energie, in quanto spesso feriscono e vengono confuse con attacchi personali.